silenzio
Ritiro di Suoni nel Silenzio Novembre 2018
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Ritiri di Suoni nel Silenzio di Maggio 2017
A Maggio i ritiri di Suoni nel Silenzio saranno ben due, uno in Toscana e uno in Lombardia:
Domenica 7 Maggio dalle ore 9:30 alle ore 18:30 , Viareggio (Lu) presso Centro Psicosociale
Info e prenotazioni: Roberta 380 1899107
mail: info@gongspace.it
Sabato 20 Maggio dalle ore 9:30 alle ore 18:30 , Civate (Lc), presso “Casa del Pellegrino”
Info e prenotazioni: lucenascosta@gmail.com
Fausto 3388286879
Una giornata nella quale ci immergeremo nei suoni e vibrazioni di strumenti potentemente trasformativi quali i gong, le campane tibetane, i tubi sonori e la voce. Il tutto nella cornice e regola del silenzio.
Per rigenerarci, centrarci, depurarci mentalmente e placare l’attività frenetica della mente e ascoltare il cuore ricontattando così il silenzio e l’armonia interiore. Per nutrirsi di vibrazioni e suoni benefici, capaci di attivare potenti processi di auto-guarigione.
Per connetterci con la parte più profonda di noi perché il silenzio e i suoni sono i maestri, la via regia per accedere alla nostra parte più vitale, intuitiva e creativa, alla nostra saggezza interiore.
La giornata sarà articolata in bagni di suoni e vibrazioni, momenti di voce corale, meditazione attiva alternati a momenti liberi in cui i partecipanti possono dedicarsi individualmente ad attività creative (pittura, creta, collage…..) o altre pratiche individuali (meditazione, ozio…..).
Conduttori:
Roberta Bottari: Gong Master, Trainer, Operatrice delle disclipline bio-naturali, operatrice Exalom e PMT,
Diksha giver, Floriterapeuta. E’ co-fondatrice del gruppo I Planetari Gong Masters.
Fausto Radaelli: Gong Master, Musicista, Trainer in ambito sociale e aziendale, Conduttore, Attore e Musicista di Playback Theatre, Psicoterapeuta.
Entrambi formati come Gong Masters da Don Conreaux ed Aidan McIntyre e da Hans Cousto sull’uso delle frequenze planetarie per il riequilibrio della persona.
Sono Insegnanti e Direttori Didattici del corso per Operatori Olistici del Suono, Musica e Benessere organizzato dall’Università Popolare di Lucca.
Insieme hanno pubblicato “Stillness”, un CD di campane tibetane e con Antonella Ferrari e Shantam Crespan il cd “Equinox Healing” per Gong, Campane Tibetane, Flauto indiano e voce.
Da anni si interessano di pratiche meditative e contemplative.
Il cervello ascolta il suono del silenzio
Il silenzio ha un circuito dedicato nel senso che alcuni neuroni si attivano quando c’è assensa di suono, trasporando il silenzio nel lobo temporale della corteccia a uditiva. E’ una scoperta di Michael Wehr, psicologo università dell’ Oregon, pubblicata sulla rivista Neuron
Esistono quindi due diversi canali che collegano l’orecchio e la corteccia uditiva: un canale trasmette il suono, l’altro il silenzio. I due canali sono di uguale importanza, sono autonomi e separati ma interdipendenti e integrati.
In assenza di input sonori, il cervello resta attivo e dinamico; quando il suono cessa c’è una attivazione di specifici neuroni che decodificano e trasportano il segnale del silenzio. Questi neuroni si attivano al tacere, alla pausa, alla sospensione, al silenzio e permettono di dare senso al suono, al pieno.
Scrive Michael Wehr nel suo studio : “immaginate di trovarvi in un luogo affollato, o in una festa. Seguire chi parla di fronte a voi, distinguendo la sua voce dal rumore di fondo è un´impresa tutt´altro che banale. I computer incontrano molte difficoltà e se il nostro cervello riesce a cavarsela è solo grazie alla capacità di tagliuzzare una conversazione negli elementi base. Riesce a inserire le pause nei momenti giusti, trovando linee di divisione corrette fra le sillabe e le parole».
La scienza afferma che c’è un fondamento empirico all’idea che è dal silenzio che l’uomo struttura il suono, lo riconosce, lo articola, creando comprensione e senso. Come diceva Pablo Neruda “La parola è un’ala del silenzio” .
Il silenzio è quindi elemento fondamentale, strutturale e imprescindibile per dare senso alle parole e ai suoni. Il silenzio organizza l’ascolto, struttura la presenza e quindi la vita stessa.
Fausto Radaelli